“Bosnia ed Erzegovina: i Volti, le Storie” (2011)


Oggetto

Il contenuto fondamentale del progetto “Bosnia: i Volti, le Storie” consiste nella realizzazione di un itinerario di ricerca-azione attraverso alcuni luoghi-simbolo del conflitto e del meta-conflitto nella ex Jugoslavia, con specifico riferimento allo scenario offerto dalla Bosnia-Erzegovina nell’occasione del ventennale dell’apertura delle ostilità all’origine della frammentazione della Jugoslavia (1991 - 2011) nonché del ventennale della guerra di Bosnia (1992 - 2012).
La ricerca-azione è perseguita in ragione del suo spiccato carattere di misura di conoscenza e di intervento e quale presupposto ideale del lavoro “sul” conflitto, per individuarne le motivazioni e le retro-azioni, nonché gli attori e gli interessi salienti, al fine di una concreta ricostruzione delle matrici della escalazione violenta e del ruolo positivo dei “potenziali locali di pace” (“peace constituencies”) e “nel” conflitto per registrarne le evoluzioni nel teatro regionale e consentirne un “re-framing” ai fini della verifica preliminare ad una strategia di “intervento civile di pace” basata sul cosiddetto “Peace and Conflict Impact Assessment” (PCIA). In termini specifici, mira all’individuazione, attraverso la cooperazione con il personale delle associazioni partner locali, di quegli “attori di pace”, eminentemente giovani, che, pur non avendo vissuto personalmente la guerra, ne tramandano una memoria che si conserva ed attraversa le generazioni e che può costituire un potente vettore di riduzione dello stereotipo e di re-umanizzazione delle contro-parti, nella prospettiva trasformazione positiva del conflitto.
La ricerca-azione si avvale della raccolta di materiale documentario (testuale e audio-visuale) da ri-produrre in forma di una pubblicazione testuale, di un reportage fotografico e di un documentario video, con la raccolta dei “volti” e delle “storie” dello scenario del post-conflittuale bosniaco, quale oggetto di trasferimento dei risultati di progetto. A tal fine, con il concorso del personale impegnato, viene realizzata preliminarmente una verifica di fonti e risorse giornalistiche e documentarie ai fini della valutazione preliminare di impatto (“fact-finding”) e viene sviluppata una rete di incontri con attori di società civile locale, sia per approfondire legami transfrontalieri di società civile sia per conoscere alcuni dei progetti più significativi attivi in loco nel senso della trasformazione positiva.

Obiettivi

Obiettivo Generale del progetto “Bosnia: i Volti, le Storie” consiste nell’acquisizione di conoscenze necessarie ai fini della comprensione e dell’intervento, nello spirito della ricerca-azione, “del” e “nel” contesto post-conflittuale della Bosnia-Erzegovina, al fine di diffondere le evoluzioni, le ricorsività e le problematiche della transizione e della trasformazione positiva del conflitto locale in occasione della data simbolo del ventennale (nel 2011) della frammentazione dell’ex Jugoslavia e dell’apertura delle ostilità in Europa sud-orientale e del successivo ventennale (nel 2012) dell’indipendenza della Bosnia e dell’inizio del conflitto bosniaco, tragedia saliente del nostro tempo e luogo simbolo del conflitto etno-politico tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo.
La ricerca-azione consente dunque di effettuare una ricognizione e una valutazione diretta delle esperienze di relazione e di riconciliazione attive in Bosnia ed Erzegovina, sia attraverso la conoscenza del lavoro delle organizzazioni governative e non-governative dei contesti-obiettivo (fondamentalmente: Sarajevo, Prijedor e Mostar), sia attraverso l’esperienza diretta dei progetti attivati con sostegno locale, nazionale e internazionale. In questo senso, l’obiettivo finale di tale attivazione viene individuato nell’accumulazione di conoscenze necessarie all’azione, sia nella direzione della maturazione della società civile dei territori di provenienza, sia nella direzione della “capacitazione” di società civile, attraverso la condivisione di modalità di intervento e la costruzione di reti efficaci.
Obiettivo Specifico del progetto “Bosnia: i Volti, le Storie” consiste, in linea con le premesse e gli orientamenti sopra delineati, nella realizzazione di una documentazione completa, di carattere multimediale e attraverso tutti gli strumenti della comunicazione sociale, sull’evoluzione dello scenario bosniaco degli ultimi venti anni attraverso una “storia di storie” mediata dai facilitatori locali ed offerta soprattutto da giovani attori di pace attivi nei contesti – obiettivo, al fine di mettere a disposizione delle forze locali strumenti di riflessione ed auto-riflessione utili ai fini del rafforzamento dei percorsi già attivi di riconciliazione e dell’opinione pubblica di provenienza materiali di conoscenza e di informazione, a forte valenza sia conoscitiva e relazionale, sia didattica e formativa.

Attività

Le attività previste dal progetto “Bosnia: i Volti, le Storie” sono essenzialmente di tre tipi:

a) attività di “fact-finding”, volte a rintracciare materiali documentari necessari ai fini della corretta impostazione della ricerca-azione e quale misura preliminare ad ogni tipo di intervento, volta alla calibrazione delle misure da realizzare e all’impostazione delle attività da eseguire;

b) attività di “contact-building”, da intendersi sia come misura retro-agente (ex ante) sia come condizione di implementazione (in itinere), dal momento che il lavoro dei facilitatori locali è necessario alla riduzione delle minacce relative all’implementazione (separazione inter-comunitaria, diffidenza etno-politica, immagine del nemico e sedimentazione dello stereotipo) e all’efficacia della proposta di “peace-building” associata all’indagine conoscitiva, nel senso di predisporre il necessario ambiente della fiducia per la condivisione delle storie e delle memorie e di conseguenza per la raccolta documentaria e meta-testuale.

Infine, c) attività di “culture oriented peace-building”, sulla base dei presupposti e dei profili indicati in Pacedifesa e realizzate mediante individuazione dei luoghi e delle storie “necessari” ai fini della ricostruzione del contesto bosniaco e della memoria del conflitto, nella forma di una “storia di storie” attraverso la narrazione delle storie dei ventenni di oggi lungo il cui “sguardo” è possibile leggere non solo gli ultimi venti anni di ri-costruzione della Bosnia dopo gli Accordi di Dayton ma anche le ricorsività del conflitto serbo-bosniaco e croato-musulmano nella Bosnia ed Erzegovina tra il 1992 e il 1995.


Crono - Programma

Trasferimento (Treno) Napoli Centrale (Caserta) - Roma Termini - Fiumicino Aeroporto: 04 Agosto 2011

Trasferimento (Aereo) Roma Fiumicino – Sarajevo International: 04 Agosto 2011

Permanenza a Sarajevo con possibilità di trasferimento interno a Srebrenica: 04 Agosto - 11 Agosto 2011

Trasferimento (Bus) Sarajevo – Prijedor via Banja Luka: 12 Agosto 2011

Permanenza a Prijedor con possibilità di trasferimento interno a Banja Luka: 12 Agosto - 17 Agosto 2011

Trasferimento (Bus) a Sarajevo e prosecuzione in bus o in “Treno delle Rose” a Mostar: 18 Agosto 2011

Permanenza a Mostar con possibilità di trasferimento (Bosnia - Croazia) a Dubrovnik: 18 Agosto - 23 Agosto 2011

Trasferimento (Bus) a Split (Spalato) in Croazia o a Sarajevo (International) per il rientro (nave o aereo): 25 Agosto 2011


Trasferibilità

La sostenibilità futura del progetto “Bosnia: i Volti, le Storie” a livello locale e l’efficace moltiplicazione dei risultati (out-comes) e dei prodotti (out-puts), vengono ricondotte ai seguenti tre fattori:

1) impiego di risorse disponibili presso le competenze impegnate (personale del soggetto proponente);

2) attivazione di potenziali locali e partecipazione dei beneficiari “target” (condivisione di contesto);

3) adozione di un concerto di buone prassi, orientate alla corretta implementazione della ricerca-azione.