Solidarietà e Interscambio “MediterraneoVenezuela”


Piattaforma “MediterraneoVenezuela”

Guardando alle problematiche del Mediterraneo – iniziando dal Mezzogiorno d'Italia – la Piattaforma di Solidarietà e Interscambio “Mediterraneo Venezuela” ha avviato una ricerca su temi “di interesse reciproco e solidario”, un approccio sperimentale su alcuni temi che trovano interesse tanto in italiano quanto in spagnolo, tanto in Italia quanto in Venezuela.

Lo sforzo è stato quello di concentrare in un manifesto bilingue alcuni contenuti, una bozza in italiano e spagnolo su temi glossati che voleva catturare l'attenzione di italiane e italiani, venezuelane e venezuelani, con spirito di solidarietà internazionale. Dopo la redazione e la pubblicazione del manifesto sono iniziati gli inviti alla lettura, alle considerazioni e alle adesioni attraverso vari mezzi: web; radio; forum; riunioni, incontri.

Da allora sono stati vari i lavori pertinenti alla politica promossa dalla piattaforma, in quanto i temi indicati dal manifesto vanno dall'educazione interculturale alla partecipazione civica, dall'ambiente alla pace, dall'arte all'estetica. Da questi temi si è colta l'occasione per generare scambi. Gli scenari di questa sperimentazione di solidarietà internazionale sono incorniciati in due Costituzioni: la “Costituzione della Repubblica Italiana” e la “Constituciòn de la Repùblica Bolivariana de Venezuela”. L'approccio costruttivo caratterizza il profilo di quanti vogliono conoscersi reciprocamente, attivando scambi di solidarietà internazionale.

“Gruppo di Solidarietà Mediterraneo Venezuela”

Il Mediterraneo e il Venezuela rappresentano istanze in cui si manifestano molte contraddizioni del “Sud del Nord del Mondo”. Situati a Nord della linea dell'Equatore, queste realtà hanno sofferto una colonizzazione egemonico-culturale-strutturale da parte dei cosiddetti Paesi del Primo Mondo (America del Nord ed Europa Centrale), nonostante le resistenze e lo sviluppo di culture alternative durante le loro storie. Dette culture continuano ad essere vive e attive nello sviluppo e nella sperimentazione di temi e attività alternative a quelle previste dal modello culturale-strutturale del capitalismo, che durante la sua storia ha prodotto una frammentazione del tessuto sociale, un pericoloso inquinamento dell'ambiente, una crisi nelle attività critico-culturali e un uso insistente della forza come unico rimedio per risolvere i conflitti. Opportuno segnalare che i movimenti migratori tra l'Italia ed il Venezuela – insieme allo sviluppo tecnologico – continuano ad essere un'opportunità per la conoscenza e il riconoscimento reciproco, su alcuni temi vincolati con l'esistenza-resistenza degli esseri umani di entrambi i territori.

Il Manifesto è un richiamo alla formazione di un gruppo di solidarietà che faciliti gli scambi tra i Paesi dell'area del Mediterraneo ed il Venezuela, con particolare attenzione alla regione del Sud-Italia (il cosiddetto “Mezzogiorno”), su alcuni dei temi che le donne e gli uomini di queste regioni continuano a sviluppare pacificamente, alla luce delle loro conoscenze, delle peculiarità dei territori e degli scambi con culture provenienti da contesti geograficamente lontani.


Consideriamo di interesse reciproco e solidario i seguenti temi:

L'educazione critica e permanente, che non è una tendenza ma una necessità dell'essere umano. Il che significa una permanente e progressiva appropriazione umana della realtà. L'essere umano ha sviluppato la dialettica tra i saperi e l'educazione, precisamente per affrontare le varie problematiche vincolate con l'ambiente che lo circonda, oltre che per dare un senso alla sua vita sociale, in un processo di scambio dialettico assolutamente orizzontale. Questo scambio è sostenuto dalle scoperte dell'esperienza che si confrontano e si relazionano con i saperi storici acquisiti. In questo senso, gli scambi tra il Venezuela e il Mediterrano – alla pari di qualsiasi scambio umano – possono stimolare una visione e una cosmovisione meno stereotipata e più autentica di milioni di popolatori e popolatrici del mondo, che in un modo o nell'altro: vivono e sopravvivono, esistono e resistono.


Le lingue ed i dialetti. Promuovere non solo lo scambio tra lo Spagnolo (del Venezuela) e l'Italiano, o qualunque altra lingua parlata a livello nazionale dai Paesi del Mediterraneo, ma anche generare scambi linguistico-culturali nelle lingue delle comunità locali, siano essi dialetti o lingue indigene. Per facilitare suddetti scambi si genereranno corsi di Lingua Straniera (LS) e Lingua Seconda (L2), accompagnati da attività culturali.


L'informazione e la comunicazione. Mantenere un monitoraggio reciproco costante sulla storia e la realtà contemporanea venezuelana e mediterranea. Dal monitoraggio e dallo studio usciranno le ricerche reciproche e la comunicazione delle stesse attraverso pubblicazioni e/o iniziative.


L'emancipazione attraverso la decentralizzazione del potere al popolo. I media territoriali dovrebbero essere di accesso pubblico e gratuito, il che stimolerebbe la circolazione della cultura e la ricostruzione del tessuto sociale, iniziando dalla comunicazione tra gli abitanti di uno stesso territorio. E' necessario questo passo affinchè la popolazione avvicini progressivamente le istanze istituzionali che geograficamente e demograficamente intendono rappresentare.


L'organizzazione pubblica e la partecipazione sociale. E' nostro proposito quello di stimolare la ricerca di spazi d'incontro per la partecipazione sociale; uno studio permanente sull'organizzazione sociale e le formule atte a dinamizzare e facilitare tale partecipazione.


La cultura della pace. Consideriamo necessario il riscatto dello spirito solidario e la sensibilizzazione verso un mondo senza armi, senza violenza e senza conflitti armati. Un osservatorio permanente sugli scenari di guerra e sull'uso delle armi permetterà di comunicare progressivamente un rifiuto verso le barbarie e l'uso della forza come una soluzione per risolvere i conflitti.


L'emancipazione della donna. Si stimoleranno iniziative volte a dinamizzare il processo d'emancipazione della donna e della sua partecipazione da protagonista. Se assumiamo che storicamente le armi, le guerre e le violenze sono state usate essenzialmente da uomini, possiamo assumere il tema di genere come asse fondamentale per la costruzione di un mondo solidario e di pace.


Inquinamento. Intendiamo l'inquinamento ai suoi livelli sensitivi: visivo; acustico; del gusto; olfattivo e tattile. Lo spostamento progressivo dalle necessità naturali, prodotto dal capitalismo e dalle sue mistificazioni generate attraverso la persuasione, ci obbliga a limitare l'inquinamento come primo passo per avvicinarci alle nostre necessità naturali.


Arte e artigianato. L'industria (pseudo)artistica stimolata dal capitalismo ha prodotto un conflitto storico con la creazione e la comunicazione artistica senza fini di lucro. La produzione industriale di oggetti ha parallelamente strozzato quella artigianale; i due tipi di produzione rappresentano un conflitto tra la multipla produzione di oggetti uguali (industria) e la creazione di oggetti unici e irrepetibili (artigianato). Gli scambi da generare saranno l'occasione per comunicare le differenti e peculiari forme di creazione sviluppate o in sviluppo in entrambe le parti del mondo.


Agenda di Solidarietà e Interscambio

Per 12 giorni dal 30 ottobre al 10 novembre 2010, la delegazione composta da "Operatori di Pace - Campania" e Centro di Promozione Culturale "Insieme", accompagnati dal mediatore linguistico-culturale (Fabio Avolio), hanno sviluppato un'intensa agenda di incontri in Venezuela.


Ecco un breve resoconto per punti:


. 30 ottobre: arrivo.
. 31 ottobre: visite turistico-culturali per Caracas: 1) Funivia del Waraira Repano, intervistati da RNV-Activa, canale giovanile della Radio Nazionale del Venezuela; 2) MetroCable di San Augustín; 3) esposizioni nella Metropolitana di Caracas; 4) incontri di conoscenza e studio; 5) concerto in omaggio a Alí Primera.
. 01 novembre, primi scambi con le realtà di Caracas: 1) intervista alla Radio Libera Negro Primero; 2) visita al Liceo Bolivariano “Andrés Bello”, sollecitata dalla Fondazione "Satellite Culturale"; 3) studio del murale di Corso Messico sulla storia del Venezuela; 4) visita alla Nuova Galleria di Arte Contemporanea; 5) visita al Centro di Arte "La Estancia" di Altamira; 6) visita alla Scuola di Partecipazione Comunitaria Waraira Repano XXI Secolo, presso l'INCE de Los Cortijos.
. 02 novembre: 1) visita al Museo "Jacopo Borges" nei pressi del Parco dell'Ovest guidata dalla Fondazione "Satellite Culturale"; 2) pranzo al Parco del Calvario con il responsabile relazioni internazionali della Gioventù del Partito Socialista Unito del Venezuela (Xoan Noya); 3) incontro al CNTI sul progetto “Canaima Educativo” insieme ad una delegazione proveniente dal Ministero del Potere Popolare per l'Educazione; 4) incontro con Salsarría, gruppo di musica salsa della comunità di Sarrìa, Caracas.
. 03-06 novembre: trasferimento al Parco Nazionale Yacambú (Lara) e partecipazione al Campeggio di Formazione ANROS, Associazione Nazionale delle Reti e delle Organizzazioni Sociali.
. 07-08 novembre: trasferimento a Chuao (Stato Aragua) e scambi con i produttori e gli artigiani del cacao. Ritorno a Caracas e visita al Centro Diagnostico Integrale “Salvador Allende” (Mision Barrio Adentro 2) di Chuao, Municipio Baruta.
. 09 novembre, incontri di chiusura con realtà educative: 1) visita al campus dell'Università Centrale del Venezuela (UCV); 2) visita alla Direzione del Curriculum del Ministero del Potere Popolare per l'Educazione per conoscere l'approccio pedagogico del progetto “Canaima Educativo”; 3) incontro con i fondatori del Circolo Bolivariano "Antonio Gramsci".
. 10 novembre: visita alla sede di Caracas dell'Università Bolivariana del Venezuela (UBV).


Il rientro in Italia avviene quindi sulla base di premesse positive per costruire nuovi percorsi di solidarietà internazionale, all'insegna della pace, dei diritti, della giustizia, dell'auto-determinazione e della nonviolenza.